domenica 31 gennaio 2010

Crisi economica e coincidenze significative

Nulla succede per caso è un libro di Robert H. Hopcke, psicoterapeuta di area junghiana, il titolo accattivante mi ha indotto all'acquisto.

L'autore chiede di riflettere sulle coincidenze che ci hanno in qualche modo influenzato, esercizio utile per comprendere meglio noi stessi e per metterci straordinariamente in contatto con il nostro inconscio.

Avevo giusto un argomento sul quale mi arrovellavo, che fa parte di quello che Jungh definisce inconscio collettivo (l'archetipo formato da modelli, situazioni e simboli ), che riguarda altre persone oltre me: la crisi economica ed il bisogno di sobrietà.

Sono nata, nel lungo dopoguerra, in una famiglia già numerosa, vivevo con i nonni e tutti i loro figli. Non ricordo di aver sofferto la fame, ma bensì la sensazione di avere appena appena il necessario: le difficoltà di mio padre nel trovare un lavoro, l'essere andata a lavorare a dodici anni per portare pochi soldi -ma utili- alla famiglia, mi ha sempre fatto un po' desiderare di non dover fare sempre i conti con il denaro per ogni cosa.

Da adulta mi svegliavo la notte per fare i conti su di un blocchetto che tenevo sempre sul comodino.

Poi è arrivato per me il benessere, cioè poter spendere con più distrazione.

Quindi ecco la crisi!

Non posso paragonare la mia situazione attuale a quella del passato, ma nel momento in cui senti calare il tuo benessere, riprendi a fare un bilancio della tua vita. Di qui la necessità di non sprecare, almeno tentare. Ho cominciato ad osservare meglio i miei comportamenti: ho notato, con stupore, che con le varie creme in tubetto potevo spremerle ancora per una settimana, prima che non uscisse più niente. Prima, cambiavo la cartuccia della stampante non appena compariva la scritta che ne annunciava l'esaurimento (ed anche qui potevo andare avanti per altri giorni). Ho guardato la cabina armadio piena di indumenti che non metto, non perchè fuori moda, ma bensì perchè sono abitudinaria e indosso sempre le stesse cose: ma forse un armadio pieno non mi faceva sentire povera! Naturalmente ci sarebbero molti altri esempi.

Ritorno al libro e alle coincidenze significative: la crisi economica mi è stata d'aiuto per recuperare quella sobrietà, che non è assolutamente simbolo d'indigenza, ma di consapevolezza. Certo che comunque non è facile compensare, quando si è abituati altrimenti, però intendo provarci.

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