martedì 15 gennaio 2013

ESULI RUSSI a Cavi di Lavagna

Pochi sono i segni del passaggio di intellettuali russi a  Cavi di Lavagna dal 1907 al 1917 circa.

I russi abitavano in appartamenti o singole stanze situati prevalentemente nella zona della stazione ferroviaria.


 
Qualcuno risiedeva nella Villa Vittoria ora albergo Villa Luisa sulla via Aurelia e la maggior parte abitava sulla via principale. Dove ora si trova il casello ANAS un tempo c'era una bella villa affittata da Amfiteatrov (romanziere e giornalista) con la sua famiglia ( la si può vedere, nella foto d'epoca, di fronte alla ex colonia Cogne).


 
Vi è tuttora a Scaggiassa un grande edificio, dove vivevano gli esuli più giovani chiamati dai compatrioti gli "ergastolani" perchè avevano provato le carceri zariste, allora era gestito come pensione da Sofia Pavlovna.

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Qualche frammento lo troviamo anche al cimitero di Cavi: le lapidi di Eudosie Kostyceff e della spia infiltrata tra gli esuli Alessio Savenkov (sposato con una cavese).

 


La casa dove abitava Karl Romanovic Kacorovskij (intellettuale, giornalista) si trova sulla via antica romana, vicino alla casa dove passo le mie vacanze.

 
Anche Massimo Gorkij non mancava di fermarsi nella comunità, nei suoi frequesti viaggi da Capri verso Nervi o San Remo dove si trovavano altre comunità russe più numerose.

Purtroppo non sono rimasti molti segni di questi passaggi e gli "anziani" del posto non erano ancora nati in quel periodo. Poi, credo, non ci sia stata una trasmissione verbale tra generazioni di alcuni importanti episodi. E' stata la tenace volontà di persone singole che, come in questo caso, hanno ricercato e trovato notizie storiche dai giornali  e dai diari russi dell'epoca, dai registri comunali e da qualche anziano negli anni '90.